Io uccido, di Giorgio Faletti – data originale 28 dicembre 2005
Mi è difficile inquadrare l’ultimo libro che ho letto: io uccido di Giorgio Faletti. Da una parte una storia intrigante, appassionante, fatta di colpi di scena, di personaggi molto ben delineati con esperienze passate tragiche, scheletri nell’armadio, debiti karmici da pagare. Dall’altra alcune ingenuità tecniche, descrizioni tecnologiche ingenue e poco approfondite che fanno intuire il nome dell’assassino fin dalla sua seconda telefonata, lasciando quindi intuire l’epilogo. E che mi fanno dubitare delle capacità reali dei poliziotti protagonisti del romanzo.
Quasi più avvincenti le faccende personali dell’agente dell FBI protagonista della vicenda, che gli omicidi del serial killer. Infine alcune trovate spiazzanti contribuiscono a ingarbugliare la faccenda lasciando comunque dei dubbi. Ammetto che più volte durante la lettura ho avuto la voglia di verificare se la mia intuizione sul nome del colpevole fosse esatta, però poi ho resistito e l’ho letto in modo lineare. L’intuizione era esatta. In complesso lo definirei un buon thriller, un po’ troppo sbilanciato nel delineare a livello psicologico i personaggi e troppo superficiale negli approfondimenti tecnici, nel realismo e nella credibilità delle spiegazioni tecniche. Rende comunque molto interessante la trama intrecciando le storie di più personaggi, descrivendone la vita, i drammi, le esperienze terribili vissute. Paga seondo me l’inesperienza facendo un uso poco bilanciato dei cambi di scena e dei flash back dei vari personaggi.
Comunque promosso, anche se non è un capolavoro