La principessa di ghiaccio – data originale 19 settembre 2010

pdgUn romanzo sopravvalutato, la cui autrice, Camilla Lackberg, è stata definita la nuova Agatha Christie della svezia. Una storia agghiacciante, ma narrata in modo forse troppo superficiale, con una descrizione dei personaggi poco approfondita, un colpevole che si intuisce ben prima della fine del giallo mancanza totale di azione, tutto cristallizzato nel gelo Svedese. Un giallo leggibile ma che non mi ha preso particolarmente. Forse dopo aver letto le critiche mi ero fatto delle aspettative maggiori

1984

1984

Una trasposizione abbastanza attenta del celebre romanzo di George Orwell. Toni cupi, atmosfere angoscianti, inquietudine opprimente sono le sue caratteristiche principali. Forse pecca nella descrizione psicologica dei personaggi, non certo in quella dell’atmosfera. Il pessimismo è cosmico, la speranza nulla, l’annullamento dell’animo umano totale, molto in tema secondo me con l’Italia di oggi, dove la tv assomiglia moltissimo al teleschermo Orwelliano, visto che ha anestetizzato i cervelli di tutti gli abitanti, cancellando pensieri, sogni, speranze, rendendoci tutti una massa di acritici decerebrati interessati solamente al calcio ed al grande fratello, completamente inconsci della realtà che ci circonda e del furto continuato da parte dei politici. Una situazione in cui la moralità, l’onore, gli ideali non esistono più, in cui esiste solamente il profitto ad ogni costo e in cui il governo, completamente comprato da multinazionali, industrie ed altro, non fa altro che cementare l’ex Belpaese in barba alla comunità europea che non vigila e non si oppone, in mezzo all’indifferenza di tutti. Insomma un film attualissimo nel suo pessimismo, specchio quasi della nostra società, dimostrando che Orwell ci ha preso alla grande con le sue previsioni di un possibile futuro, anzi, che la realtà ha abbondantemente superato la fantasia dell’autore.

Libertà? E’ solo un illusione. – data originale 14 settembre 2010

bavaglioCome ci ricorda  Scorzà in questo post di Punto Informatico, Facebook ha diritto di vita e morte sui nostri post, non è obbligato a condividere con altri utenti i nostri contenuti. Insomma non c’è nessuna libertà nella monarchia assoluta di Mark Zuckerberg, che non è nemmeno tenuto, così si legge nelle condizioni d’uso del social network, nemmeno a giustificare l’impossibilità di accedere alle proprie pagine, create da noi, anche se hanno 200 mila o più iscritti. In barba a tutte le nostre illusioni e speranze di poter avere un posto in cui liberamente poter dire ciò che pensiamo.

Il cinese – data originale 08 settembre 2010

icUn altro splendido giallo di Henning Mankell, sorprendente come sempre non solo per l’abile descrizone del mondo svedese, ma questa volta anche di quello orientale. Personaggi descritti in modo impeccabile, oltre che inquadramenti storici presenti e passati della Svezia, delle Cina e degli Stati Uniti, si mescolano in un intreccio giallo di antichi rancori, odio e vendette, in una narrazione che prende dalla prima all’ultima pagina. Terribile e avvincente nello stesso tempo.

Se improvvisamente il treno si fermasse a Maglern

kenka1Racconti di un viaggio ripetuto spesso sul treno Roma – Vienna, ricordi di delicati incontri con possibili personaggi reali che scendono a delle fermate non previste? Un libro di racconti di frontiera, protagonisti divisi da linee immaginarie fra paesi confinanti, ma percepite molto reali dalle persone che vi vivono. Un altro bellissimo libro della nostra scrittrice triestina di adozione

Le più grandi invenzioni degli ultimi due millenni – data originale 2 settembre 2010

ruotaUn sondaggio svolto in internet, trasformato in un libro. L’idea è sicuramente ottima, anche se presenta parecchi limiti. Chi risponde sono eminenti pensatori e scienziati, però il fatto di poter conoscere le risposte altrui influisce secondo me sul sondaggio stesso, di per sè già molto complesso, in quanto tutte le invenzioni umane si basano sempre su altre invenzioni precedenti. Stabilire quale sia la più importante è molto difficile, perché senza le precedenti, nessuna invenzione sarebbe stata fatta. Quindi difficile è anche capire con che criterio stabilire questa importanza. Infine non aiuta il fatto che molti pensatori si sono presi la libertà di considerare un periodo più lungo di 2000 anni per decidere l’invenzione più importante. In complesso quindi per me l’idea è buona, ma realizzata in modo non rigoroso. Comunque è sempre utile conoscere i pareri e le considerazioni sull’argomento di personaggi così “illuminati” e diversi fra loro, raccolte in un unico volume.