Con gli occhi dell’assassino

cgoaUn thriller che sfrutta come altri il tema della cecità e del legame tra sorelle gemelle, ma in modo originale. Su una trama classica questo film innesta il personaggio dello psicopatico invisibile, un uomo ombra che nessuno vede e che si sente solo nel senso più terribile e triste del termine, aprendo riflessioni interessanti sulle psicosi, i traumi e le problematiche caratteristici della nostra moderna società. I personaggi sono ben delineati e ben interpretati, la loro psicologia è resa magistralmente dagli attori, in particolare dall’attrice protagonista, Belen Rueda, che interpreta magistralmente le due sorelle gemelle che subiscono una progressiva cecità. Altrettanto bravo l’attore che interpreta il coprotagonista, compagno di una delle due sorelle, Lluis Homar. La trama si sviluppa in modo classico, con l’ossessione della protagonista che si sente sempre più spiata e perseguitata dal maniaco, senza che si trovino evidenti prove della sua esistenza, contrapposta alla lucida razionalità e incredulità del suo fidanzato. L’equilibrio precario fra i due fa da sfondo a tutta la vicenda che mantiene alta la tensione fino alla fine, permeata dall’incredulità dei personaggi secondari e della polizia. Bello e inquietante.

Il tredicesimo piano

tp Un film di fantascienza sottovalutato, forse a causa del marketing. E’ uscito all’epoca del primo matrix, ha avuto molto meno successo. L’idea di base è molto intrigante: la costruzione di un mondo reale all’interno di computer, una simulazione di realtà, nella quale gli umani possono entrare e uscire, per poi scoprire che anche il nostro mondo è una simulazione per computer, ma dalla quale non possiamo uscire. Da questo è stato costruito un film solido, con una trama avvincente, ma forse troppo povero di azione ed effetti speciali per avere il giusto successo commerciale. Questa è la dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che il nostro è un mondo in cui l’apparenza conta molto più della sostanza. Peccato, perché l’idea di partenza era ottima, attuale e inquietante… e potrebbe essere vera.

The order

theorderUn film scritto anche da Van Damme, con Van Damme come protagonista che interpreta un ladro acrobata esperto di arti marziali che con stile ruba oggetti di valore da musei Russi o alla mafia. Una trama semplice pretesto per le scene d’azione e di combattimento e per inseguimenti mozzafiato. I personaggi del genere sono tutti presenti: dal padre, professore di archeologia che scopre antichi documenti importantissimi, alla bella poliziotta che si innamora del protagonista, il capo della polizia che si rivela essere il super cattivo avido interessato solamente ai soldi, il pazzo fanatico religioso a capo di una setta che vuole la terza guerra mondiale per fondare un nuovo ordine mondiale. Attori del calibro di Charlton Heston e Sofia Milos sprecati. Comunque il divertimento non manca per tutta la famiglia e per i fan di Van Damme.

Il quaderno di Hiroshima

qhUn volume di poche, intensissime pagine per narrare l’inenarrabile. Un racconto leggero della peggior esperienza che un popolo possa fare: l’esplosione della bomba nucleare. Nel racconto di una donna di Hiroshima, sopravvissuta all’esplosione della Bomba A, si delinea la tragedia assoluta vissuta dal popolo Giapponese. Un descrizione di cosa accadde quel giorno, la luce bianca, il tuono, lo spostamento d’aria, l’ondata di calore terribile che ha incenerito in un colpo solo più di 200.000 esseri umani, senza distinzione, uomini, donne, vecchi, bambini, colpevoli e innocenti. Una descrizione di sofferenze e dolori inauditi, delle capacità umane impensabili che hanno permesso loro di sopravvivere, riprendersi da una similie catastrofe, ricominciare la propria vita puntando alla felicità. Il messgio che Daisaku Ikeda ci trasmette con questo capolavoro è “Quando conosciamo una battuta d’arresto, può capitare che veniamo sopraffatti dalla disperazione. Ma quella sofferenza è il materiale con cui costruiamo la nostra esistenza. Si può dare la colpa al fato e rassegnarsi alla sconfitta, oppure si può riprendere a vivere mirando alla felicità – tutto dipende dall’avere o meno uno spirito indomabile, capace di sopportare qualsiasi avversità”.

L’infiltrato

infiltratoUn giallo atipico. Lento nello sviluppo, ma inesorabile nella suspance. Ispirato a fatti tragicemante avvenuti, racconta della spia russa su suolo americano più grande dell’altro secolo: un genio del cammuffamento e dei computer, una volpe di furbizia sempre un passo avanti ai suoi inseguitori. Riesce per 25 anni a tenere testa a tutti i servizi segreti americani che gli danno la caccia senza farsi prendere. Fino a quando viene finalmente promosso, a un passo dal pensionamento, a direttore di una struttura inesistente, creata esplicitamente per smascherarlo. Gli viene affiancato un aspirante agente alle prime armi, esperto informatico e cattolico con lo scopo di guadagnarsi la sua fiducia e incastrarlo. Tutto il film si regge sull’abilità dei due attori protagonisti, diversi fra loro nei valori e nell’abilità. Sul rapporto amicale che si viene a creare fra i due, in bilico fra fiducia e tradimento. La tensione si può tagliare con il coltello; il dubbio serpeggia in entrambi: il primo – mi fido di lui? – Il secondo – mi avrà scoperto? -. Dopo vari colpi di scena finalmente si giunge all’inevitabile finale. Thriller molto interessante per l’uso sapiente che viene fatto della psicologia dei personaggi, del loro fingersi qualcosa che non sono, dei dubbio che si insinua in entrambi, sugli ideali, sul fare la cosa giusta, senza sfruttare, come si fa solitamente in questo genere di film, le scene di azione e gli effetti speciali. Ottimo

 

Marnie

marnieUn giallo atipico. Inquietante, giocato sulla introspezione dei personaggi, le loro fobie, le loro paure, i loro terrificanti e inconfessabili segreti. Poco successo commerciale per un film “diverso” dai canoni classici del thriller. E’ stato criticato per le scenografie poco azzeccate e in alcune scene addirittura visibilmente false. Un budget basso, ma con attori di grosso calibro, impegnati in splendide e intense interpretazioni. Finale buonista in cui il misterioso incubo che perseguita la protagonista viene svelato cancellando la sua fobia per il colore rosso e per i temporali. Interessante perché fa riflettere sulla cecità dell’amore, sulle fobie delle persone, sui traumi e le relative conseguenze. Scenografie a parte un giallo godibile e interessante nella sua diversità

Oblivion

oblivionUn classico film di fantascienza post apocalittico. Dopo una guerra nucleare vinta contro gli alieni, la terra, privata del proprio satellite è diventata inospitale e i suoi abitanti si sono dovuti trasferire in una colonia su titanio. Ovviamente non tutto è come sembra e il protagonista che si trova sulla terra per riparare dei droni che difendono delle trivelle dagli alieni lo scoprirà a proprie spese. Il film dimostra in maniera definitiva che la fantascienza ormai è diventata fumettistica. L’autore della storia infatti l’aveva concepita come grafic novel, che non ha mai visto la luce ma è diventata un film grazie all’interessamenteo di Tom Cruise. In un contesto avventuroso e misterioso il film offre notevoli spunti di riflessione sul rapporto degli umani con la tecnologia e il progresso, sul rapporto con la verità e la menzogna, sul rapporto fra realtà e fantasia. Effetti speciali a bizzeffe. Alla fine prevale la visione della supremazia dell’umanesimo nei confronti della tecnologia. finale scontato. Bello, anche se mostra un possibile futuro devastato dalle guerre nucleari e dalla distruzione della luna.

 

 

Chloe

chloeUn film inquietante sul tema dell’infedeltà, del tradimento, del dubbio, dell’inganno, della seduzione. Illuminante dal punto di vista psicologico e sociologico, tratta il tema in modo leggero e scorrevole, ma offre numerosi spunti su questi temi. Attori di grosso calibro come Liam Neeson, Julianne Moore, Amanda Seyfried, rendono il film ancora più accattivante, con interpretazioni intense e drammatiche. finale tragico scontato. Godibile e interessante.

il lamento del prepurzio

lpUn nuovo autore satirico che usando una pungentissima ironia esalta l’assurdità e ridicolizza l’ebraismo. Descrive in modo comico e analizza sagacemente i precetti e i comandamenti del Dio ebraico. Osserva criticamente e ridicolizza i principali episodi storici o supposti tali della Bibbia, dimostrando come quel dio non sia nè amorevole nè misericordioso. E’ un libro interessante per gli spunti e le riflessioni che offre, attraverso la vita del protagonista che in modo ironico riflette sui comandamenti e non li rispetta. Di facile e divertente lettura. Consigliato.

L’onda dell’incrociatore

oiSplendido spettacolo sulla terrazza della società velica di Trieste, tratto dal romanzo omonimo di Antonio Quarantotti Gambini. Ambientato per l’appunto nel porto di Trieste quando vi entrarono tre incrociatori. La storia è avvincente e intricata, i personaggi complessi e di spessore. la riduzione teatrale e l’ambientazione al tramonto sono assolutamente azzeccati. Ottima regia e ottima prestazione deegli attori che si cimentano in un’interpretazione difficile, intensa con il gergo marinaresco triestino dell’epoca. splendida l’illuminazione, l’amplificazione e le musiche originali dell’epoca fascista. La storia mi ha lasciato alla fine triste e malinconico, ma il realismo, anche se forse i personaggi sono di fantasia, è notevole. Complessivamente uno spettacolo bellissimo e intenso da non perdere assolutamente.