Silicio

Questa autobiografia dell’ingegner Federico Faggin è veramente un’opera letteraria di notevole interesse scientifico a anche spirituale. Infatti l’autore, oltre a raccontare la propria vita di ingegnere e del ruolo che ha avuto nella realizzazione del primo microprocessore, l’Intel 4004, illustra anche il proprio punto di vista olistico sulla vita, la consapevolezza, la conoscenza di sè e perché gli attuali computer non sono in grado di eguagliare l’intelligenza umana e probabilmente non lo saranno mai. Molto ben tradotto dall’inglse, in cui è stato originariamente scritto, il libro risulta piacevole, scorrevole e di facile lettura. Solamente alla fine, quando l’autore parla del proprio punto di vista spirituale, è necessario prestare maggiore attenzione per comprenderne appieno il punto di vista. Veramente un’opera illuminante.

Luce virtuale

Interessante thriller cyberpunk di fantascienza ambientato nella California di un distopico futuro 2005. Sembra la descrizione di un mondo post atomico, psichedelico, in cui la middle class è sparita: esistono i super ricchi che vivono nel lusso e i poveri che vivono nella miseria, in case di fortuna costruite in quartieri semidistrutti. Le descrizioni allucinate di questo mondo sono molto realistiche e drammatiche, non tanto distanti da quella che sta diventando la nostra realtà: un mondo distopico generato dallo sfascio economico causato dall’incapae gestione di un’emergenza epidemica come il coronavirus. Oppure da una gestione lucida e sadica, con strategie disegnate a tavolino. Comunque la si veda, i personaggi descritti nel romanzo sono credibili nella loro lotta per la sopravvivenza, nelle loro faccende quotidiane, nella gestione dell’imprevedibile situazione causata da un piccolo furto durante una festicciola: una caccia serrata all’oggetto rubato che semina cadaveri lungo mezza California. Il romanzo è particolarmente interessante perché descrive una possibile realtà futura, nella quale forse ci troveremo realmente a vivere a breve.

Life in modern America

This book is an interesting study of the structure of life in the United States from both the political and social viewpoint. It covers also the geography of the country, its forms of government and the conditions of life at all levels for Americans in the late 1960s. Too bad it was written before Kennedy’s murder, but the glimpse it provides of American life is truly exhaustive.

Il grande contagio

Thriller fantascientifico scritto all’inizio del 1960 a proposito di una pandemia dovuta ad un virus letale per il 50% della popolazione. E’ premonitore in tutto e per tutto: c’è il lockdown, le chiusure dei trasporti, le tensioni sociali, le ricerche mediche, le rivolte armate. E questo dimostra che ci si aspettava una pandemia come quella che stiamo vivendo adesso già 60 anni fa, e non si è fatto nulla per prevenirla e prepararsi ad affrontarla. Da quando c’è stata la Spagnola, l’umanità è consapevole che ci potrebbe essere una pandemia dio proporzioni enormi, quindi perché non ci si è preparati? Perché non si è fatto nulla per prevenirla? Il romanzo è politically correct, la fine scontata, ma ci stimola a pensare sui motivi per cui ci troviamo oggi in questa situazione. Il dubbio che volutamente si sia lasciata l’umanità in balia dell’epidemia in modo da approfittarne per imporre radicali cambiamenti e trasformare la società in un mondo distopico in stile orwelliano. Da leggere in questo periodo per riflettere sulla nostra situazione sociale.