Censura in internet. Ci risiamo e va sempre peggio – data originale 31 gennaio 2006
Dopo i siti di scommesse on-line censurati per salvaguardare il monopolio di stato sul gioco d’azzardo, si arriva al blocco di un paio di siti cinesi che ritrasmettevano in streaming delle partite di calcio del nostro campionato. La fonte spiega chiaramente la gravità della cosa, in quanto i provider si sono fatti strumenti di censura su ciò che gli italiani possono o non possono vedere in internet, senza un regolare controllo governativo, senza trasparenza, senza una votazione pubblica o altro, e stavolta la motivazione riguarda i soldi di privati.
Mi sembra una cosa gravissima in un paese che si definisce “democratico”, ma che secondo me non lo è più assolutamente, da quando Berlusconi al governo si fa le leggi a suo uso e consumo e da quando censurano internet e non solo in modo arbitrario, ma pure senza controllo o trasparenza. Berlusconi si è paragonato a Stalin per mostrarsi paladino della libertà, ma a me sembra stia facendo esattamente l’opposto: una forma di dittatura e censura subdola, sottile, non trasparente, arbitraria e perciò secondo me peggiore di quella applicata nei regimi “ufficialmente” totalitari. Veramente mi sta venendo voglia di chiedere asilo politico a paesi come Cina o Vietnam, dove almeno non esiste l’ipocrisia di sostenere che sono un paese democratico.