Steve Jobs

Film tratto dalla biografia ufficiale approvata da Steve Jobs, di Walter Isaacson. Abbastanza noioso, per certi versi scontato, che tratta solamente alcuni particolari momenti della vita di Jobs. Si sofferma molto sul conflitto con la figlia e su episodi chiave della storia di Apple e non  indaga minimamente Steve come persona. Forse più aderente alla realtà rispetto alla precedente biografia Jobs, ma decisamente lento di ritmo e frammentato, dipinge Jobs come una serie di fatti e non come uomo, persona, anima. Asettico e politically correct.

Ghost in the Shell

Un film di fantascienza poco originale, ispirato ad un manga giapponese che non ho avuto modo di leggere, parecchio deludente. Sono presenti molti temi classici della fantascienza come l’inserimento di falsi ricordi nella mente della protagonista, la sua natura “meccanica” su cui viene innestato un cervello umano, lei che viene sfruttata per combattere i cattivi, un mondo post-atomico apocalittico visto attraverso un caleidoscopio di colori. La trama è poco originale, le scene d’azione già viste sia in Matrix che in altri film simili, l’ambientazone psichedelica non aggiunge nulla a quanto già visto in altri film del genere. Un’interpretazione sprecata per Scarlett Johansson e Juliette Binoche. Il regista avrebbe dovuto osare di più, infischiandosene del politically correct. Un film inutile.

Fiamme al confine

Quattro racconti gialli ambientati nella zona di confine fra Italia e Slovenia nei pressi di Gorizia. Quattro casi che impegnano l’ispettore Capo Alba Veneziani in prima persona in difficili indagini. La provincia della piccola città di confine fa da sfondo alle quattro diverse storie, dal carso goriziano al mare di Grado. Ambientazioni ben descritte che rendono bene la realtà di queste zone e i problemi che un po’ tutte le zone di confine si trovano a vivere. Ben delineati i personaggi che le popolano, in particolare ho apprezzato la descrizione dell’aiutante della Veneziani, Antonio Lo Cane. Personaggio provinciale non di prontissima intelligenza ma preciso e affidabile nel lavoro. Le storie impegnano la protagonista sia nella vita lavorativa, costretta a dare la caccia a passeurs, trafficanti di esseri umani e serial killer, rari in queste zone dimenticate, sia nella vita privata, infatti appena iscritta ad un corso di ballo si trova a dover risolvere l’omicidio di una sua amica. La scrittura è leggera e piacevole, i racconti si leggono d’un fiato. Il lettore rimane catturato dalle storie e proiettato nell’ambiente di confine in cui si svolgono, alla ricerca della verità insieme alla protagonista.