L’ultima spiaggia
Nevil Shoute, ingegnere e romanziere inglese naturalizzato australiano dopo la seconda guerra mondiale, scrive un romanzo postatomico molto realistico, dipingendo gli ultimi giorni dell’umanità con pennellate leggere come si trattasse di un acquerello. I personaggi sono reali, anche se vivono una situazione per noi paradossale: i propri ultimi giorni di vita con piena consapevolezza. Il romanzo, scritto da un esperto ingegnere che si è ben documentato, mostra in modo drammatico le conseguenze di un’ipotetica guerra nucleare durante il periodo della guerra fredda, con i pochi sopravvissuti colpiti dalle radiazioni. Le drammatiche vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle di tutta l’umanità in un scenario apocalittico che porta verso un’inevitabile conclusione. Nevil è molto bravo nel delineare i propri personaggi, facendoli reagire ciascuno a modo proprio alla terribile situazione che sono costretti a vivere, portandoli fino alle estreme conseguenze di quella che potrebbe diventare la causa dell’estinzione del genere umano sul nostro pianeta: la morte per radiazioni. Pur nella sua tristezza il racconto dona dignità agli ultimi sopravvissuti che continuano la loro vita quotidiana fino all’inevitabile fine. Bello e inquietante.