Nettamente superiore al precedente, consacra senza dubbio l’autore nell’olimpo degli scrittori. Un capolavoro, anche se incompleto, visto che narrativamente è un tutt’uno con il successivo. Traccia, delinea e definisce finalmente in modo chiaro e preciso il carattere della protagonista, in modo così umano da farcela diventare simpatica, nonostante il suo rifiuto verso tutto e tutti. Attraverso la narrazione racconta la terribile storia passata della ragazza, delle violenze subite, dei traumi avuti fin dall’infanzia, permettendo un po’ a tutti di identificarsi con lei, perché in fondo chi non ha mai subito soprusi, violenze fisiche e psicologiche, prepotenze? Al contempo Larsson pennella una Svezia “terribile”, in cui i servizi segreti, deviati e non, nascondono le atrocità commesse dai loro agenti e dai loro protetti, donandoci un quadro angosciante di tutta la società umana, caratterizzata da una piccola classe di farabutti che compiono atrocità di ogni tipo, protetti dalla ragion di stato, dalla politica, dai servizi segreti. Complessivamente un capolavoro che si legge tutto d’un fiato, che mi fa venire il dubbio che l’autore non sia scomparso per motivi naturali, ma perché scomodo a qualcuno. Trilogia assolutamente da leggere, consigliata anche a chi non è appassionato di spionaggio e thriller polizieschi