Un film poliziesco classico, duro, spietato, truce, violento, come se ne facevano nell’altro millennio e come non se ne vedevano da molto tempo. Niente effetti speciali. Una storia violenta di una banda di poliziotti corrotti ex militari che mettono a segno colpi difficili con una violenza e una cinicità inauditi, senza pietà nei confronti di chi li ostacola. Una gang criminali che si scontra con loro e la mafia russa che li assolda. Trama semplice e lineare che mette in mostra i caratteri dei personaggi, ognuno con i propri pregi e difetti, ognuno con le proprie motivazioni, ma tutti caratterizzati, indipendentemente dal sesso, dalla mancanza di scrupoli e pietà. La violenza è l’ingrediente principale di scene di sangue crude e realistiche. Decisamente “politically incorrect”, realistico fino al midollo. La misera vita dei personaggi viene mostrata nella più squallida realtà, la lotta fra i poliziotti e la banda sanguinaria non conosce esclusione di colpi, e si concluderà come logico con un finale cruento dimostrando come non esista bene e male e il fine giustifichi i mezzi. La regia è limpida e veloce e l’ottima fotografia mostrano uno spaccato della vita americana dei bassifondi, delle lotte fra gang, del vigere della legge del più forte, di una vita basata sulla violenza e sull’uso smodato di armi da fuoco. Tagliente e crudo ma con il suo fascino.