Un film di denuncia sul tema dfell’immigrazione clandestina negli USA. Un’istantanea su una piaga sociale che colpisce non solo gli Stati Uniti ma che sta diventando comune ormai anche in Europa e in italia, con toni e in forme diverse ma con molte similitudini. E’ un film fuori dal coro, senza giudizio, moralismi o retorica. E’ la storia di uno dei tanti ispettori dell’immigrazione, dal cuore buono e sincero, che deve ogni giorno confrontarsi con questo problema. Il film non è “politically correct”, non è patriottico o retorico. Non è mai banale, fotografa in modo crudo e reale una serie di situazioni comuni a molti immigrati clandestini e no. Affronta il tema dell’integrazione, della libertà di espressione e di parola, della tolleranza, della corruzione, dell’amore senza mai esprimere giudizi o posizioni, dipingendo un’umanità variegata protagonista di vicende toccanti che si intrecciano in modo imprevedibile. Gli attori sono molto bravi, la trama, pur essendo un documentario di denuncia, è avvincente, quasi si trattasse di un film di fantasia. Non ci sono fronzoli inutili come effetti speciali o simili amenità. Un film ben fatto come non se ne vedono spesso, che meriterebbe ben altra diffusione e pubblicità rispetto quella avuta.