Ogni killer ha il suo segreto

ksUn thriller canadese particolare con qualche inceppo nella trama ma con spunti interessanti. Buona costruzione dei personaggi e delle loro motivazioni psicologiche che fanno capire come la mente umana erri in modo a volte incomprensibile, attribuendo colpe ad altri in modo arbitrario. Buona l’interpretazione della protagonista nel divertente ruolo di un ispettore Callahan in gonnella: giustiziere, giudice, giuria. Evidente fin dall’inizio l’identità del killer, finale un po’ telefonato ma d’effetto. Tutto sommato piacevole.

L’invasione della Polonia

polo Un indagine storica critica rivela delle verità controverse e poco conosciute, quasi mai accettate di quella che fu la “guerra lampo”. Una ricostruzione diligente, metodica e approfondita rivela come la Polonia resistette all’invasione tedesca ben di più di quanto si creda, cedendo solamente per la mancanza di coraggio e preparazione francese. Emergono fatti e documenti che contraddicono la visione classica di uno degli episodi chiave che dettero inizio alla seconda guerra mondiale, rivelando in modo critico come realmente si svolsero i fatti, contraddicendo molt luoghi comuni. Decisamente interessantre.

Gone

goneUn thriller particolare. Protagonista una ragazza che subisce le sevizie di un serial killer e riesce a fuggire, ma cui nessuno crede. Quando scompare la sorella, deve perciò ritrovarla da sola visto che tutti la credono pazza. L’idea della protagonista non creduta è interessante e ben rappresentata. L’attrice si immedesima bene nella parte della ragazza psicologicamente fragile senza fiducia in sé stessa che riesce a trovare la forza di scoprire da sola cosa è capitato alla sorella. Ragazza che mano a mano che la vicenda procede, che meno persone le credono, trova dentro una forza interiore tale da permetterle di intrappolare il serial killer che l’aveva rapita rendendogli pan per focaccia alla faccia di tutto e di tutti. E’ una storia inquietante che fa meditare su quanto spesso le persone siano superficiali e credulone e non prestino attenzione agli altri, alle loro paure, alle loro esignze. E’ una storia anche di coraggio e di forza, di odio e vendetta. Bello e inquietante.

 

The roommate

theroomateUn film abbastanza classico sul genere dell’amica che si sente trascurata, che nella propria mente si innamora della compagna di stanza e la vuole proteggere a tutti i costi, a scapito di chi le sta intorno. L’unica caratteristica degna di nota è la progressiva alienazione dalla realtà della protagonista, che vede chiunque si avvicini all’amica com un pericolo potenziale da eliminare, arrivando all’autolesionismo per farsi amare da essa. Per il resto dozzinale.

Doctor sleep

dsIl seguito del famosissimo Shainig. Un romanzao non particolarmente inquietante che non mette paura. E’ la continuazione della storia del romanzo precedente, che narra le vicende accadute al figlio del protagonista di Shining, dopo l’esplosione dell’albergo presso cui lavorava il padre. Il ragazzo cresce, soffre della stessa dipendenza del padre, ma trova la forza di vincerla, con l’aiuto dell’AA. Mantiene pure la sua “luccicanza”, aiuta gli anziani di un ospizio nel momento del trapasso, coadiuvato da un gatto. Trova la sua sorellastra, entra in contatto “telepatico” e l’aiuta a combattere i mostri che la perseguitano. E’ la naturale continuazione del precedente, scritto nel solito stile leggero di King, ma con una dose di paura e inquietudine minore del solito. Prevale maggiormente l’aspetto umano dei personaggi e delle vicende raccontate. E’ dato risalto ai valori dell’amicizia, della solidarietà e alla capacità umana di superare le proprie dipendenze, le proprie paure e i propri fantasmi, grazie all’aiuto di amici e parenti. In questo caso la salvezza del protagonista è resa possibile dall’incontro con la propria sorellastra e dal rapporto simbiotico che viene a crearsi. E’ un romanzo godibile dal lieto fine e dall’esaltazione dei valori umani basilari. E’ ben scritto, ha un lieto fine e lascia aperta la possibilità ad un ulteriore continuazione.

Crossing over

coUn film di denuncia sul tema dfell’immigrazione clandestina negli USA. Un’istantanea su una piaga sociale che colpisce non solo gli Stati Uniti ma che sta diventando comune ormai anche in Europa e in italia, con toni e in forme diverse ma con molte similitudini. E’ un film fuori dal coro, senza giudizio, moralismi o retorica. E’ la storia di uno dei tanti ispettori dell’immigrazione, dal cuore buono e sincero, che deve ogni giorno confrontarsi con questo problema. Il film non è “politically correct”, non è patriottico o retorico. Non è mai banale, fotografa in modo crudo e reale una serie di situazioni comuni a molti immigrati clandestini e no. Affronta il tema dell’integrazione, della libertà di espressione e di parola, della tolleranza, della corruzione, dell’amore senza mai esprimere giudizi o posizioni, dipingendo un’umanità variegata protagonista di vicende toccanti che si intrecciano in modo imprevedibile. Gli attori sono molto bravi, la trama, pur essendo un documentario di denuncia, è avvincente, quasi si trattasse di un film di fantasia. Non ci sono fronzoli inutili come effetti speciali o simili amenità. Un film ben fatto come non se ne vedono spesso, che meriterebbe ben altra diffusione e pubblicità rispetto quella avuta.

In time

in timeUn film di fantascienza classico con un’idea di partenza valida e interessante. Il tempo in un futuro prossimo e possibile sostituisce il denaro e come tale può venire rubato, scambiato, regalato. Come in tutte le storie c’è l’eroe buono che deve vendicare la morte della madre e realizzare il sogno fallito dal padre, cercando di liberare tutti dalla schiavitù del tempo. Schiavitù controllata dal solito “accumulatore”, personaggio cattivo e senza sentimenti, che in questo caso si appropria del tempo altrui creandosi un capitale di miliardi di anni. Il film scorre veloce, anche se sui binari del politically correct con un lieto fine un po’ telefonato e prevedibile. comunque l’idea originale viene sviluppata bene e lo spettatore non si annoia. Gli effetti speciali sono funzionali alla vicenda e non posticci, usati come pretesto come visto in parecchi film del genere. Piacevole