Non Uccidere

Una serie tv italiana fuori dagli schemi tradizionali. La scelta cromatica di colori tenui, l’atmosfera plumbea, l’ambientazione di una Torino claustrofobica afferiscono alla serie una drammaticità molto forte. La trama cruda e realistica, le motivazioni dei personaggi e la loro umanità, la loro fallibilità, il loro cedere alle passioni e alle emozioni, la loro mancanza di controllo e razionalità forniscono realismo al tutto. Sullo sfondo della vita del personaggio principale, una tormentata ispettrice della polizia di Torino, si innestano le trame dei singoli episodi, omicidi efferati e violenti che la protagonista con accanimento e abnegazione risolve parteggiando sempre per i più deboli: gli innocenti. La cosa che colpisce di più e che secondo me è il vero valore aggiunto della serie è la messa in scena della meschinità, dell’egoismo e dello squallore della classe medio borghese Torinese, di cui fanno parte gli assassini dei singoli episodi. Il quadro che ne esce è paurosamente desolante ma realistico e ci fa capire il vero volto della società italiana in cui viviamo oggi. Da guardare sapendo che si va incontro a drammi a tinte forti