Diabolik: Ginko all’attacco

Locandina

Secondo film dedicato al notissimo personaggio dei fumetti della Astorina. Pochissimi miglioramenti rispetto al precedente. Evidentemente il budget è rimasto basso. Miriam Leone è una bellissima donna, ma non ha la possibilità di dimostrare le proprie doti di attrice in questo film carente sotto molteplici punti di vista. Primo fra tutti la totale mancanza di dialogo fra Diabolik ed Eva. Nessun risalto alla loro storia d’amore, perno di tutta la serie di fumetti. Effetti speciali praticamente inesistenti, come nel film precedente. Non viene nemmeno modificato il colore degli interni della Jaguar di diabolik, evidentemente per non rovinare l’auto noleggiata. La sostituzione dell’interprete di diabolik, il cui precedente era veramente pessimo, non migliora di molto le cose. La trama rimane banale e superficiale. I passaggi segreti e i trucchi usati sono una pallida imitazione degli originali. I poliziotti sono delle caricature tragi-comiche. Sostanzialmente inguardabile come il precedente. Peccato aver perso così un’altra occasione di trasporre un fumetto di successo in ambito cinematografico, facendo una specie di parodia, che non viene salvata dalla sola bellezza della protagonista e dalla discreta interpretazione dell’ispettore Ginko. Perfino Monica Bellucci che interpreta Altea di Vallenberg è l’ombra di sé stessa. Pessimo.

Net slaves, i forzati della rete

Un saggio che raccoglie testimonianze, interviste, storie e racconti dai recessi più profondi delle sale server di tutto il mondo, dove lavorano sotto pressione e sottopagati migliaia di tecnici, programmatori, web master, grafici, creatori di contenuti per il web. Sono resoconti puntuali dello sfruttamento della bassa manovalanza delle professioni legate alla net-economy. Storie semi serie, ironiche, grottesche, ma non per questo meno vere o meno umane di ciò che devono affrontare i lavoratori informatici del web, persone che vengono buttate giù dal letto in piena notte perché c’è da riavviare un server, sostituire un hard disk, riparare un router. Gli autori ne danno una descrizione minuta e precisa, rendendo vive le testimonianze di questi lavoratori del sottobosco del web. Si tratta di storie talmente assurde da sembrare false, invece sono frutto di interviste a uomini e donne che lavorano dietro le quinte di internet e del web. E’ uno spaccato molto interessante per comprendere la realtà che si cela dietro i siti internet, i siti di e-commerce, i blog e tutti gli altri servizi internet che usiamo ogni giorno senza sapere cosa vi sta dietro, ci racconta insomma chi sono le persone che con la loro fatica, il loro impegno e la loro abnegazione lo rendono possibile.

Stato di paura

E’ un romanzo di Michael Crichton pubblicato nel 2004. Il tema trattato è quello dell’emergenza climatica: il protagonista si trova a dover combattere degli eco terroristi che vogliono creare artificialmente catastrofi climatiche. Si tratta però solamente di un pretesto per svelare, in tempi non sospetti e molto prima delle pandemie, le trame politiche degli stati che vogliono controllare le popolazioni con la paura, mantenendo la gente in un costante stato di terrore. Poco importa se si tratta di false catastrofi climatiche, ipotetici rischi di guerre nucleari, guerre “fredde” o pandemie. L’importante è mantenere le popolazioni in un perenne stato di paura, per controllarle, manipolarle, facendo credere loro di essere sul punto dell’estinzione, per sfruttarle e farle obbedire ciecamente, in quello che è dipinto come un mondo distopico in stile Orwelliano. Le tesi innovative e completamente “fuori dal coro” esposte in questo romanzo hanno generato moltissime critiche e dibattiti. Crichton esponendo queste tesi è stato un innovatore e molto prima dell’epoca delle epidemie aveva smascherato le vere mire politiche degli stati e del capitalismo della sorveglianza che puntano a soggiogare l’umanità in uno stato di terrore costante per poterla controllare a piacimento. Molto interessante e decisamente profetico.