Miglioramento esistenziale

Grazie ad una migliorata situazione economica mi sono permesso di cambiare lavatrice e acquistare anche un’asciugatrice. Un acquisto un po’ avventato ed esteticamente discutibile forse: la mia cucina ora sembra una lavanderia a gettone. Avere il bucato asciutto e caldo in un paio d’ore veramente non ha prezzo… dà la stessa sensazione dei cornetti alla crema appena sfornati ed elimina i problemi del cattivo odore dei vestiti messi ad asciugare stesi in cortile dove i vicini fumano, o di quelli umidi messi sullo stendino in casa sempre tra i piedi che ogni tanto la gatta per gioco rovescia. Non sono per nulla pentito, nonostante la “torre” che ora invade la cucina. Grazie Siemens.

Blade Runner 2049

Film onesto, sequel scolastico del capolavoro di Ridley Scott del 1982. Si tratta di un’opera valida, che ha la sfortuna di essere il seguito di un capolavoro per cui l’aspettativa è enorme. Esce decisamente sconfitto dall’inevitabile confronto con l’illustre precedente. Non ci sono nuove particolari idee, sviluppi tecnologici o narrativi. La trama è la naturale continuazione di quella del precedente film. Autori e sceneggiatori non si sono sprecati particolarmente per aggiungere novità o cambiamenti. Da un seguito ambientato più di trent’anni dopo ci si sarebbe come minimo aspettati un’evoluzione tecnologica, che già nell’epoca nostra è velocissima, invece sembra tutto esattamente uguale al film precedente. Gli effetti speciali sono migliori, grazie al miglioramento della tecnologia, ma rimane incredibile vedere auto che volano usare i tergicristalli identici a quelli attuali per pulire il parabrezza. Segno che ormai la fantasia e le buone idee non ci sono più, ma si tende a copiare, riciclare e sfruttare tutto il possibile del film precedente. Anche le armi non sembrano molto più moderne. I dialoghi sono da fumetto e nettamente peggiori degli originali. Le atmosfere cupe e piovose sono praticamente le stesse e anche in esse il nuovo regista non mette nulla di personale, non riuscendo a dare una sua impronta né narrativa né visiva. Il mondo di Ridley Scott è rimasto praticamente identico. Deludente anche la colonna sonora, non all’altezza di quelle di Vangelis, vero punto di forza del precedente film. Insomma a me è sembrata una classica americanata. Il giudizio però sarebbe diverso e migliore se non fosse il seguito di un capolavoro. Essendolo però gli autori e i produttori avrebbero dovuto sforzarsi maggiormente e non “vivere di rendita” come invece hanno fatto.