Il mondo dei replicanti

Un interessante film di fantascienza del 2009, in cui si vede un futuro distopico in cui gli esseri umani non escono più di casa, ma vivono le loro esperienze tramite collegamento sensoriale e motorio con dei surrogati. Al di là degli effetti speciali e di una trama tutto sommato non molto eccitante, il film fa riflettere per l’aspetto sociale: una vita artificiale, vissuta e sperimentata in modo passivo tramite i surrogati, delle specie di robot teleguidati. In pratica si sta tutti a casa e si mandano in giro ad avere relazioni sociali questi robot surrogati, bellissimi ed esteticamente perfetti, perdendo contatti umani, relazioni, esperienze, ecc. Un po’ quello che sta accadendo a noi, che viviamo tramite socialnetwork, pensando che siano la vera vita, trascurando i veri contatti umani. A dir poco profetico e inquietante.

Cyber Wars

In this book Charles Arthur describes some of the most striking cases of hacking in recent years that have shocked the world of business and economics. These are cases that have shown how little the business world is prepared to deal with security issues by showing how great the economic damage caused by the lack of perception of risk and the failure to prevent possible cyber attacks is.
The author provides a gripping account of why each hack happened, what techniques were used, what the consequences were and how they could have been prevented.
In Cyber Wars, you will learn how hackers in a TK Maxx parking lot managed to steal 94m credit card details costing the organization $1bn; how a 17 year old leaked the data of 157,000 TalkTalk customers causing a reputational disaster; how Mirai can infect companies’ Internet of Things devices and let hackers control them; how a sophisticated malware attack on Sony caused corporate embarrassment and company-wide shut down; and how a phishing attack on Clinton Campaign Chairman John Podesta’s email affected the outcome of the 2016 US election.

E se Jack lo squartatore fosse stato una donna?

Spiegherebbe perché non solo non si sia riusciti a catturarlo, ma nemmeno a identificarlo. Non è casuale la zona, il quartiere di “Whitechapel”, vicino ad un ospedale, nel quale lavorava come ostetrica l’assassina. Una donna in giro di notte in quel quartiere degradato, anche dopo gli omicidi, non destava sospetti; inoltre facendo l’stetrica poteva giustificare facilmente le eventuali macchie di sangue presenti su di sé: – Sono uscita dall’ospedale un attimo, dopo un difficile parto quadrigemellare. –
Un’altra indicazione sul sesso del killer è data dal fatto che nessuna delle vittime ha subito un’aggressione sessuale, e come scritto nel libro “Jack The Ripper: The Hand Of A Woman“, nel sangue di una delle vittime, Catherine Eddowes, furono trovati tre bottoni di uno stivale da donna.
Probabilmente questa ostetrica era affetta da sifilde, contagiata dal proprio marito, frequentatore di prostitute, e col progrssivo peggioramento dei sintomi della malattia, non potendo avere figli, ha iniziato ad uccidere le prostitute, che riteneva responsabili della propria condizione, vendicandosi mutilandone i genitali. I delitti si interruppero probabilmente quando le condizioni della donna peggiorarono o le causarono la morte.

 

 

Come sconfiggere la procrastinazione

Interessante saggio che affronta il problema della procrastinazione, che definisco “rimandite”,, della pigrizia, dello spreco di tempo. Flavio Rossi analizza alcune delle principali cause di questa “malattia”, presentando consigli e trucchi per guarire. Si tratta di un libro utile perché il tempo, dopo la salute, è uno dei beni più preziosi di cui disponiamo. Consigliato a tutti i procrastinatori.

Quello che non uccide

Illeggibile. Uno dei pochi libri che ho lasciato dopo aver letto le prime pagine. Scritto in modo pessimo, superficiale, pietoso. Sembra che l’editor non l’abbia nemmeno guardato. E’ triste che certi libri vengano pubblicati in questo modo, solo per sfruttare il successo della trilogia originale. Mi stupisco di Marsilio che ritenevo una casa editrice seria: evidentemente hanno ceduto anche loro ai facili guadagni. Immagino che Stieg Larsen si stia rivoltando nella tomba. Pessimo.

Terminator destino oscuro

Patetico. Stando a quanto pubblicato dalla stampa, l’ultimo film della serie doveva iniziare dove era finito il capolavoro di James Cameron. Peccato che non aggiunga nulla al suo predecessore vincitore di 4 oscar. La trama, patetica, non è altro che un mix dei primi due film, senza nessun progresso,  con evidenti lacune logiche, come l’avvento dei terminator da un futuro mai accaduto, solamente per giustificare la presenza di un vecchio Schwarzenegger e una vecchia Linda Hamilton. Non ci sono sviluppi narrativi, non ci sono nuove idee, solamente una serie di banalità prese dai due film precedenti, con il sesso dei protagonisti invertito: il nuovo John Connor è una donna, così come il soldato inviato dal futuro a proteggerla. Tutto bbanalizzato in un inseguimento infinito fra terminator vecchi e nuovi che distruggono tutto e ammazzano tutti in una girandola di effetti speciali visti e stra visti, con scene talmente incredibili e irrealistiche da risultare patetiche. Gli effetti speciali del nuovo terminator sono evidentemente fatti in economia, visto che al posto del metallo liquido simile al mercurio del precedente, qui abbiamo un metallo nero dalla pessima resa ma che evidentemente costava meno. Si è persa perfino l’ironia e lo spirito nelle battute che aveva il film precedente, abbiamo solo dei dialoghi risibili, e il cambio di nome del supercomputer che vuole uccidere l’umanità: invece che skynet, si chiama Legion. Prevista una perdita economica superiore ai 100 milioni di dollari. Patetico. Decisamente il peggiore di tutti e 6 i film della serie.