Safe

safeClassico film poliziesco con ambizioni di trama. Peccato che ogni buon proposito si perda quasi subito. Ragazzina super intelligente e con memoria eidetica viene reclutata dalla triade cinese al posto dei computer per memorizzare transizioni economiche illegali senza lasciare tracce. Il duro di turno, in questo caso interpretato da Jason Statham, ex poliziotto, la salva in un mare di inseguimenti, sparatorie e scazzottate. niente di nuovo sotto il sole. Uno dei tanti action movie già visti. e stra visti

Mondiale femminile pallavolo 2014

volleyf2014 E’ terminato da poco il mondile femminile di pallavolo, svoltosi per la prima volta in Italia. Ho avuto occasione di seguire le azzurre in televisione e devo dire che mi hanno entusiasmato molto, contagiato un po’ dal tifo nazionale, anche perché alcune gare si sono svolte al palsport di Trieste. Le nostre si sono comportate molto bene considerando il poco tempo avuto per allenarsi e formare la squadra causa anche parecchi infortuni. Oltre le solite senatrici, come Piccinini, Del Core, Arrighetti e altre, la squadra era composta da giovani di valore veramente notevole, come Chirichella, Deuff e altre. Un po’ di sfortuna e qualche calo di tensione hanno fatto terminare le nostre ad un onorevole quarto posto, inizialmente non pronosticato. Certo vedendole giocare durante il torneo, la speranza di una medaglia era emersa, purtroppo non è accaduto, ma va bene così. questo mondiale, queste ragazze eccezionali hanno avuto il merito di far conoscere la pallavolo a molte persone, dimostrando ad altri sport, leggi calcio, che si può tifare, giocare, soffrire, vincere e perdere, in modo civile, senza ultras o estremismi di alcun tipo. I palasport non erano presidiati dalla polizia come succede negli stadi, le partite si sono svolte regolarmente e le famiglie hanno potuto assistere senza la paura di finire in mezzo a una rissa. Brave ragazze, continuate così e fateci sognare le olimpiadi 2016.

Scatole cinesi

scIl primo romanzo giallo di Monica Lombardi, dedicato al personaggio di Mike Summers. Si nota subito, soprattutto all’inizio, l’immaturità dell’autrice, il modo di scrivere acerbo e prolisso contemporaneamente, come se l’editor avesse dormito nella correzione dei primi capitoli. La trama rimane comunque avvincente e interessante e lo stile mano a mano migliora, perdendo inutili ridondanze, paragoni fuori luogo, immagini iperboliche fine a sè stesse che caratterizzano la prima parte del romanzo. Il meccanismo funziona bene anche se si intuisce forse con troppa facilità chi sia l’assassino. Come primo romanzo decisamente buono, anche se non all’altezza di “labirinto”. Tutto sommato scorrevole

Apocalisse Z

az Uno dei pochi libri che non sono riuscito a terminare. Trama super scontata, scritto in modo superficiale e banale nemmeno degno delle collane stile “segretissimo o simili”. Dopo un’ottantina di pagine non ne potevo veramente più. Non riesco a capire come un libro così possa essere diventato un caso editoriale, addirittura diventando una trilogia. D’altronde visto il successo di 50 sfumature, non c’è da stupirsi. In Italia leggono in pochi, se quei pochi leggono porcherie tipo questa e 50 sfumature, temo fortemente per la cultura in questo paese. Un libro che sconsiglio anche agli appassionati del genere.

Suite 200 – l’ultima notte di Ayrton Senna

s200 Un racconto commemorativo splendido e leggero. Un descrizione lieve di quella che fu l’ultima notte del più grande pilota di F1 di tutti i tempi. Un resoconto inventato ma plausibile, bastao sulle conoscenze dell’autore, sui fatti accertati, sulle interviste effettuate a Senna, ai suoi conoscenti, amici, entourage, padroni dell’hotel. Un’immagine composta da delicate pennellate che descrivono l’animo di Ayrton, il suo carattere, la sua semplicità, la sua vita, la sua umiltà, in un dipinto unico e inimitabile: un capolavoro. forse la notte di Ayrton non fu come viene descritta da Giorgio Terruzzi, ma sicuramente può essersi svolta proprio così. L’autore eera presente quel maledetto giorno a Imola, prima della partenza sfiorò Ayrton, ci parlò. Non sapendo che non lo avrebbe rivisto mai più. I pensieri che vengono messi nella mente di Ayrton durante la sua ultima notte ripercorrono la sua vita, la sua carriera, la sua famiglia, i suoi amori, la sua leggenda. Il risultato è un quadro vivo di Ayrton, persona e pilota, con le sue caratteristiche, i suoi pregi e i suoi difetti, che lo hanno trasformato in una leggenda che non morirà mai.

The fugitive game

tfgUn altro libro dedicato alla cattura del più famoso hacker del mondo. Un punto di vista diverso rispetto quello espresso dallo stesso Mitnik nel suo “ghost in the wires”. Scritto da un famoso giornalista, amico di Kevin, cercando di essere il più obiettivo possibile. Vengono smentite tesi ridicole emerse nei processi dopo la cattura dell’hacker, tipo che Mitnik potesse lanciare i missili nucleari connettendosi al NORAD via modem o che fosse l’ispiratore del film “War Games”. Jonathan cerca di mettere in evidenza il vero Mitnik, perseguitato ingiustamente dall’FBI e usato come captro espiatorio secondo la regola: prendine uno per educarne cento. In questo libro si cerca di mantenere l’obbietività su Kevin, sui fatti che hanno portato al suo arresto e soprattutto le ingiustizie subite in fase processuale e di detenzione, trattato peggio di un pluriomicida. Gli si sono negati i basilari diritti civili e umani, come una giusta difesa, un giusto processo e una giusta detenzione. Non gli è stato permesso neppure telefonare o ricevere parenti e fu tenuto in isolamento per un periodo eccessivo come il peggior serial killer. Inoltre la sua cattura non fu eseguita in modo regolare, il mandato di arresto era stato firmato in bianco dal giudice e compilato solo dopo l’arresto stesso per uniformarlo ai fatti. All’arresto parteciparono dei civili senza averne diritto e autorità, come l’hacker Tsutomu Shimomura e il giornalista del New York Times John Markoff, il vero artefice della montatura del caso Mitnik. Giornalista che seguì in prima persona la caccia e scrisse un libro sulla vicenda insieme a Shimomura non per dovere di cronaca, come dovrebbe fare un professionista, ma per interesse. In The fugitive game si cercano di evidenziare tutte queste ingiustizie per riabilitare la figura di Mitnik e far conoscere al mondo come FBI e altre agenzie governative agiscano ben oltre i loro mandati legali.