Pacific Rim

pacific_rimUn fillm di fantascienza old-style. Effetti speciali eccezionali al servizio di una trama inesistente. Più di due ore di una saga di distruzione cittadina da parte di mostri e mega robot. Un film inutile. Solo per appassionati di Godzilla.

Nella mente del serial killer

Nella-Mente-Del-Serial-KillerUn film claustrofobico per una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, una trama risibile, un cast di attori di grido più che sprecato. Un trainer dell’FBI interpretato da un Val Kilmer che è solo l’ombra di sè stesso, dei profiler che devono superare un test che sembrano quattro liceali presi dal film di “venerdì 13”, il killer che si nasconde in mezzo a loro e che chi sia non può essere più ovvio. Definirlo un film inutile è poco: oserei dire deleterio. Sconsigliatissimo a chiunque.

Take down

tdUn romanzo che in realtà è una cronistoria degli eventi che hanno portato alla cattura del più famoso hacker del mondo: Kevin Mitnick. E’ il punto di vista dei due autori, Tsutomu Shimomura, ricercatore in fisica ed esperto di computer e John Markoff, cronista del New York times. Entrambi parte attiva nella ricerca on-line e off-line del famigerato hacker. Il tono del libro è soprattutto una auto glorificazione dell’autore, delle sue abilità di hacker, di come sia riuscito nell’impossibile impresa di catturare questo terribile criminale. Decisamente fazioso e di parte, scritto con la motivazione principale di ottenere fama e denaro. Non nasconde nemmeno l’irregolarità di quanto fatto da parte dell’FBI e dei giudici statunitensi pur di catturare Mitnik. Sicuramente una testimonianza importante, anche se di parte. Ne è stato tratto anche un film, che però spettacolarizza molto la vicenda, togliendo significato all’opera letteraria da cui è tratto.

Interstellar

InterstellarUn film interessante su quello che potrebbe essere il destino dell’umanità. Gli effetti visivi e speciali non sono eccezionali, seppure di buona fattura, ma soprattutto non sono un prestesto per una trama insulsa e ridicola. Il film si regge su una storia credibile: un ipotetico futuro (ma neanche tanto ipotetico) in cui l’umanità avida di risorse ha reso arido il pianeta e rischia l’estinzione a causa di mancanza di cibo, carestie e clima invivibile. La soluzione trovata da alcuni ex scienziati NASA, costretti a lavorare segretamente, è quella di abbandonare il pianeta, sfruttando un buco nero come ponte verso un’altra galassia con stelle e pianeti più o meno adatti ad ospitare la vita. Il film si basa su teorie scientifiche accreditate, affronta il tema del viaggio interstellare con una certa credibilità, fornisce spiegazioni fisiche accettabili sulla relatività, i buchi neri, ecc. Gli attori recitano in modo credibile donando spessore psicologico e realismo ai propri personaggi, mettendo a nudo le loro caratteristiche umane di incredulità, dubbio, credenze e arroganza. Gli effetti speciali e visivi sono credibili e non inutili, ma messi a disposizione di una trama fantascientifica affascinante. Da vedere sicuramente anche se non si è appassionati di astrofisica, fantascienza o viaggi nel tempo.

 

Cento lavori orrendi

cloUna raccolta di testimonianze di lamentele di lavoratori inglesi più o meno autonomi. Sostanzialmente sono testimonianze di un sacco di persone scontente del proprio lavoro di cui non fanno altro che lamentarsi. La raccolta non ha una logica di ordinamento o un’organicità. Semplicemente si tratta di una raccolta di sfoghi più o meno pacati di persone ordinarie alle prese con i propri problemi lavorativi quotidiani. Sostanzialmente inutile. Leggerlo è una perdita di tempo.