Attacco ai pirati. L’affondamento di Hacking Team: tutti i segreti del datagate

Erano pronti a tutto per intrufolarsi nelle vite degli altri, qualcuno si è intrufolato nella loro. Saggio tecnico di Carola Frediani che in poche e semplici pagine spiega anche ai non addetti ai lavori cosa è accaduto a una delle aziende di spionaggio e intrusione più famose d’Italia, rivelando retroscena e trame oscure del gruppo di hacker; gruppo che si occupava di intrusioni informatiche a tutti i livelli e che forniva di software spia sia le autorità dei paesi civili che i governi di alcuni paesi “diversamente democratici”. L’attacco subito, ha portato alla luce centinaia di Gigabyte di dati riservati, interni all’azienda, rivelando le pratiche di marketing aggressivo del suo titolare oltre il limite della legalità. I pirati hanno pubblicato i contenuti degli archivi rubati tramite wikileaks che ha provveduto a fornire un motore di ricerca sul contenuto, dando la possibilità a chiunque di fare ricerche all’interno dei documenti trafugati. E’ il datagate italiano più grande e famoso e Carola con il suo stile di scrittura semplice e chiaro spiega in maniera dettagliata cosa è accaduto, cosa faceva e pare continui a fare Hacking team, in barba a leggi e divieti nazionali e internazionali. Una disquisizione interessante sul mondo dello spionaggio informatico che ancora una volta mette in luce il fatto che la privacy è una semplice illusione e che “i sorveglianti” sanno su di noi molto più di quello che pensiamo. Notevole

Guerre di rete

Carola Frediani in questo saggio ci fa vedere come internet si sta trasformando in un campo di battaglia, dove si affrontano hacker assoldati da Stati o aziende per lo spionaggio militare o industriale. Il racconto di nove storie vere, a partire da uno dei primi virus di stato nato per sabotare degli impianti industriali, passando per malware usati per estorcere denaro o per spiare e controllare personaggi pubblici e privati cittadini, per arrivare a rivelare e catturare dissidenti e oppositori a regimi tirannici, ci mostra come il presente inquietane sta per trasformarsi in un futuro distopico dove a farne le spese saranno i privati cittadini, i normali navigatori, trasformati in carne da cannone e in bersagli. Nessuno è al sicuro, anche chi “non ha nulla da nascondere” può venire attaccato e divenire strumento in mano ad aggressori, portatore sano di malware e mezzo di attacco ad altri bersagli. Guerre di rete in questo torbido ambiente eterogeneo si pone domande come:  la crittografia è davvero un problema per l’antiterrorismo? Quali sono le frontiere della sorveglianza statale? Esiste davvero una contrapposizione tra privacy e sicurezza? Carola cerca di dare una risposta, scavando in alcune delle storie più significative di questo mondo nascosto, intervistando ricercatori, attivisti, hacker, cyber-criminali, incontrandoli nei loro raduni fisici e nelle loro chat. Il quadro che emerge è davvero inquietante perché ci fa sentire inermi bersagli di una guerra silenziosa e invisibile, che arriva fin dentro le nostre case, colpendo tutti indistintamente.

Volavamo come farfalle al freddo

Secondo romanzo di Efisio Floris, e’ un racconto particolare, ha una trama interessante e avvincente, che si svolge fra Trieste, la Sardegna e l’Istria, nel presente e nel passato durante la seconda guerra mondiale. L’ambientazione contemporanea e storica si confondono nelle inquietanti descrizioni del protagonista che viaggia costantemente fra passato e presente in una specie di viaggio fra l’onirico e l’allucinato. Anche i personaggi incontrati seguono il protagonista in questi spostamenti temporali e li incontriamo di conseguenza ora giovani e ora anziani. La prosa è volutamente confusa, ma inutilmente appesantita da ripetizioni, avverbi poco azzeccati, concetti contorti difficilmente comprensibili, errori sintattici e grammaticali. La lettura risulta perciò pesante e difficile. Al lettore è richiesto uno sforzo di comprensione notevole che non invoglia a proseguire la lettura, Sembra quasi essere stato scritto di getto, senza correzioni né da parte di correttori né da parte di un editor della casa editrice prima della pubblicazione. Peccato.