Jack the ripper: the hand of a woman
Jack the ripper: the hand of a woman is an interesting essay that suggests a new perspective on the world’s most famous serial killer: Jack the ripper. A four-handed work written by father and son, is an intense, exhaustive work of analysis, accompanied by evidence, explanations, testimonies and deductive reasoning worthy of Sherlock Holms, that illustrates how almost certainly the killer of White Chapel was a woman. And thanks to a meticulous work of analysis in the field, on the modus operandi, and on the fact that it has always escaped the investigations of the dozens and dozens of detectives who inquire at the time, it also provides us with a very probable culprit. The idea that Jack could be a woman is not new, and already at the time some Scotland Yard detectives, who had investigated had unofficially supported it, but never verbalized it in the investigations, probably also due to the political pressures of the time. The amount of evidence and clues that the two authors have managed to gather, leaves very little doubt that they may have identified the real culprit of the murders, also examining the motive. It’s a really interesting and didactically useful reading, also for the study of the English language
Un sito internet che fornisce consigli fra due alternative non sbagliando mai. Un gruppo di programmatori indaga su cosa si nasconda dietro questa particolare forma di intelligenza artificiale che non sbaglia un colpo e che è sconosciuta a tutti, motori di ricerca compresi. Proprietario del sito e server sono apparentemente irrintracciabili. E’ lo spunto scelto dall’autore per scrivere un interessante racconto lungo che stimola nel lettore delle non banali riflessioni sull’esistenza delle intelligenze artificiali, sulla possibilità che riescano a superare il famoso test di Turing, su cosa sia l’intelligneza e in ultima analisi su cosa sia la vita. La trama è decisamente interessante, le riflessioni che stimola sono tutt’altro che banali. Lo stile è molto leggero e scorrevole, la descrizione dei personaggi, dei luoghi, le loro motivazioni forse sono un po’ troppo superficiali. La conclusione abbastanza scontata. Notevole, ma si poteva sicuramente approfondire maggiormente i temi e le riflessioni poco più che accennate, trasformando un racconto lungo in un romanzo vero e proprio. Resta comunque una piacevole lettura e una interessante base per delle riflessioni personali più profonde.