Il bene comune
Come in altri libri, Noam Chomsky fa un’analisi lucida e spietata del capitalismo, degli USA, soprattutto, ma del mondo occidentale in genere. In una specie di intervista, rispondendo a delle domande, ci fa vedere come sempre più i governi occidentali non sono altro che un insieme di persone con un unico obiettivo, proteggere i ricchi dai poveri, permettere ai ricchi di non pagare tasse diventando sempre più ricchi in un incessante spirale di avidità senza fine. E poco importa se questo avviene a scapito dei poveri, dei deboli, degli inermi cittadini di paesi orientali, tramite lo sfruttamento disumano di manodopera minorile, oppure attraverso guerre, atti di terrorismo, rovesciamento di governi o simili. Tutto va bene in nome del dio denaro, tutto è giustificato e giustificabile, anche gli orrori e le atrocità più infime e meschine. Noam arriva a denunciare cose che la nostra mente non riesce neppure ad immaginare, delineando un panorama triste e desolante dell’attuale situazione mondiale, facendoci vedere anche quali possono essere le aspettative per il futuro. Assolutamente da leggere tutti, per risvegliare la gente completamente attrofizzata dalla televisione nella speranza di una reazione, anche se sono poco ottimista.