The Italian job

Grandissimo cast per un divertente film su guardie, ladri, assassini, ladri che rubano a ladri assassini. Remake del famosissimo “The italian job” del 1969 con Michael Caine. Attori ispirati che si divertono e gigionano su un copione abbastanza prevedibile. Trama simile all’originale, rivisitata in chiave moderna, con l’aggiunta di un pizzico di humor e ironia, cast che non si prende troppo sul serio. Scene di inseguimento e sparatorie divertenti e ben fatte, sapientemente dosate per non appesantire o annoiare. Effetti speciali ben studiati e riusciti. finale scontato. Unico difetto: si finisce con il tifare per i protagonisti, sdoganando il fatto che rubare è “political correct” se lo si fa a un ladro.

La testimone del fuoco

Terzo romanzo di Lers Kepler, pseudonimo della coppia di scrittori Svedesi che ha scalzato la trilogia millennium di Stig Larson dai libri più venduti in Svezia. Scritto meglio dei primi due, con una trama m più articolata, appassiona maggiormente anche i lettori non Svedesi. E’ meno “freddo” dei due precedenti, pensato per un pubblico più vasto di quello svedese, visto il successo internazionale dei primi due. La trama è più articolata, il protagonista, l’ispettore Joona Linna, è presentato in modo sempre più dettagliato, l’indagine è più complessa e riguarda il mondo dei disadattati, degli orfani, degli abbandonati con problemi psichiatrici. Il principale sospettato sembra incapace dei delitti attribuitigli e spetta a Joona districare l’ingarbugliata matassa. L’indagine si svolge fra gli ambienti “bene” di Svezia e i manicomi, le case di accoglienza per giovani disadattati. le descrizioni sono più dettagliate, i meccanismi psicologici dei personaggi meglio affrontati e realistici. Complessivamente un ottimo thriller che sfiora anche il mondo dei medium e dei veggenti, in un susseguirsi di colpi di scena, bastoni fra le ruote nell’indagine, “coperture” e insabbiamenti. La Svezia viene descritta in modo più ampio dei precedenti e il linguaggio assume dei toni più caldi. Scorrevole, trattiene il lettore alle pagine del libro per scoprire l’assassino.

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Il peggior film di fantascienza della storia. Canadese, mai uscito in Italia e mai doppiato, per fortuna. Mi aveva incuriosito per la presenza di due attori poi diventati famosi: Joseph Jason Namakaeha Momoa, conosciuto per aver interpretato acquaman e Jadyn Wong, interprete di Happy Quinn nella serie tv Scorpion.
La trama è inesistente. Gli effetti speciali sono stati recuperati dagli anni 80, non fa paura nemmeno ad un bambino, l’ambientazione del cargo spaziale sembra una base lunare da serie tv anni 70. Gli attori non recitano nemmeno, si limitano a vagare all’interno di ambienti che dovrebbero sembrare un cargo spaziale, ma somigliano ad un manicomio dell’altro millennio. Finale risibile. Inguardabile.