I predoni

Classico film d’azione, rapinatori che rubano per vendetta, con motivazioni personali. Attori in parte, scene d’azione e inseguimenti azzeccati, qualche errore di sceneggiatura, Effetti speciali adeguati. Protagonisti di alto livello come Chris Meloni e Bruce Willis. Una trama incalzante che si delinea mano a mano col procedimento dell’indagine. Un film godibile, una trama già vista ma non per questo scontata. Poliziesco senza infamia e senza lode che offre spunti di riflessione sui temi del tradimento, della vendetta, del denaro, del risarcimento, del bene e del male.

Crisi climatica e panzane varie

L’interessantissima intervista all’avvocato Fusillo sul tema dei futuri lock-down con la nuova scusa della crisi climatica, usata per imporre alle persone un ulteriore controllo sociale, in zone ristrette, invitandole a stare a casa per il mal tempo, o ad abbandonare le proprie abitazioni per precauzione e altre interessanti amenità governative. Sono perfettamente d’accordo con lui.

Highwaymen – I banditi della strada

Film del genere “killer on the road”, lanciato dal capostipite Steven Spielberg con “Duel” e portato avanti anche da Tarantino ed altri. Lo slogan del film, con cui tra l’altro è stato lanciato, è “When murder is no accident, revenge is no crime”, Quando un omicidio stradale non è un incidente, la vendetta non è un crimine. Il film non è certo un capolavoro, ma ha degli spunti di riflessione interessanti. Il rapporto uomo macchina: Il protagonista in seguito ad un incidente, diventa quasi un tutt’uno con la sua macchina, che diviene in pratica un’estensione del suo corpo. Un film in questo senso precursore della filosofia cyberpunck, l’unione fra corpo umano e macchine, l’uomo che lentamente si evolve per diventare un cyborg. Un altro spunto interessante è la giustificazione della vendetta, che è anche la “tagline” con cui è stato presentato. Il film quindi si declina in questa caccia da parte del fidanzato della vittima nei confronti del presunto omicida stradale che imperterrito continua a scorazzare investendo pedoni senza soluzione di continuità, come unico scopo della propria esistenza, come se si nutrisse di questo. Per il resto ci sono scene di inseguimenti, incidenti, investimenti, sangue, un po’ di splatter tarantiniano, verso l’ovvia conclusione. I personaggi sono un po’ stereotipati, i poliziotti vengono dipinti come incapaci non interessati a risolvere gli omicidi. il tutto sullo sfondo di una classica high way americana. Si può guardare solamente per rilassarsi un’ora e mezza, oppure prestando attenzione agli spunti di riflessione nascosti sotto la banalità della trama e lo spettacolo degli inseguimenti.