Il killer della metropolitana

locandina

Il thriller, horror, splatter che tenta di imitare lo stile di Tarantino, conosciuto anche con il titolo “Prossima fermata: linferno”, del regista giapponese Ryuhei Kitamura, mi ha francamente molto deluso. La trama abbastanza improbabile vede degli squartatori che uccidono in maniera truculenta all’interno di un vagone della metropolitana di Manhattan, senza che nessuno si accorga di nulla, salvo un fotografo di street art notturna, che decide di indagare ed andare fino in fondo. Oltre ad essere abbastanza inverosimile, la trama è anche fiacca e inconcludente, l’ispirazione allo stile tarantiniano è solo una pallida e inutile imitazione, con scene di sangue poco realistiche ed effetti speciali inituli e di bassa qualità, non necessari per la trama. Il finale decisamente ficco e abbastanza insensato. Complessivamente uno spreco di bravi attori in un film splatter inutile e pretenzioso che non porta nulla al genere, privo di mordente che non genera paura e terrore ma solamente noia in un susseguirsi di inutili scene di squartamenti a supporto di una trama debole, poco fantasiosa con un finale ancor più squallido e deludente. Sconsigliato anche agli amanti del genere. 103 minuti di vita sprecati.